Gilberto Pichetto, Vice Ministro del MISE dopo il tavolo tecnico ha riferito ai giornalisti quanto segue «C’è l’accordo politico ad agire sulle aliquote Irpef. E altrettanto un ragionamento sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up. Questo è l’accordo politico, ora Franco (il ministro dell’Economia) ne deve parlare con Draghi, noi con i nostri partiti e poi rivederci».
IRPEF 2022: le nuove aliquote e gli scaglioni
Secondo l’accordo politico trovato durante il tavolo tecnico tenutosi presso il Ministero, la riforma dell’IRPEF dovrebbe portare a quattro le aliquote IRPEF e in particolare:
- la fascia di reddito fino a 15 mila euro resterebbe al 23%,
- la fascia da 15 e 28 mila andrebbe dal 27% al 25%,
- la fascia da 28-50 mila dal 38% andrebbe al 35%,
- oltre i 50 mila si passerebbe direttamente al 43%.
Inoltre, dovrebbe esserci anche un riordino delle detrazioni, che riassorbiranno anche il bonus Renzi da 80 euro, poi diventati 100.
In merito all’IRAP invece le aziende individuali e gli autonomi non dovrebbero più compilarlo, vista la sua probabile abolizione per questi soggetti oltre che per le start up.
Pichetto ha spiegato che la riforma dell’Irpef e il taglio dell’Irap sono entrambe «un primo passo strutturale, non solo per il 2022» e che si resta entro gli 8 miliardi a disposizione sul tavolo.
Si attendono naturalmente ulteriori dettagli sulla riforma fiscale per comprendere i dettagli su nuova IRPEF 2022 e IRAP