Tasse università non statali: importi massimali per detrazioni IRPEF 2023

da | 6 Mar 2023 | Fiscale

Resta invariato rispetto all’anno scorso il margine di detraibilità sulle spese universitarie nel 730. Il MIUR, infatti, nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2023, ha disposto, ai fini della dichiarazione 2023 relativa ai redditi e alle spese 2022 (nel caso specifico spese per l’iscrizione e la frequenza negli atenei privati), le stesse identiche soglie stabilite un anno fa per la dichiarazione 2022 redditi/spese 2021, su cui potrà essere quindi essere applicata la detrazione del 19%.

Come di consueto non vi è un unico massimale di spesa, ma ve ne sono diversi a seconda dell’area geografica, dell’ateneo e della macro-area disciplinare nella quale si colloca il singolo corso di insegnamenti frequentato dallo studente (alla fine alleghiamo la tabella). Secondo quanto disposto a suo tempo dalla riforma renziana della “buona scuola” la detrazione del 19% sulle spese d’istruzione è stata incanalata su un doppio binario: da una parte ci sono infatti le spese per l’università (statali e non), dall’altra quelle per le scuole primarie e secondarie.
Per queste ultime la detrazione del 19% viene calcolata entro un tetto uniforme di spesa pari a 800 euro.

Detrazione spese universitarie 730: differenza fra atenei statali e privati

Viceversa, per quanto riguarda le spese universitarie, il discrimine fra atenei statali e privati è stato mantenuto, ma è venuto a decadere il requisito dell’affinità tra lo specifico corso di laurea frequentato nell’ateneo privato e quello invece tenuto nell’ateneo statale più vicino, in virtù del quale chi frequentava un’università privata avrebbe dovuto, per poter detrarre le sue spese, informarsi sulle tasse dovute nell’università statale più vicina ed affine.

Adesso infatti le spese sostenute nelle università private sono detraibili “in misura non superiore a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali”.

Ecco perché ogni anno il MIUR aggiorna con un decreto ad hoc le soglie massime di spesa detraibile per chi frequenta università “non statali”. Come accennavamo, ci sono dei massimali distinti a seconda delle zone territoriali in cui ha sede l’ateneo (Nord, Centro o Sud-Isole), e al tempo stesso in relazione alle quattro macro-aree disciplinari ove si colloca il corso, vale a dire area Medica, Sanitaria, Umanistico-Sociale o Tecnico-scientifica.

Detrazione università: le soglie massime di spesa

Quindi, per l’esattezza, ecco qui la tabella contenente gli importi massimi di spesa detraibile nel 730/2023, relativamente all’anno 2022:

NordCentroSud e Isole
Area Medica€ 3.900€ 3.100€ 2.900
Area Sanitaria€ 3.900€ 2.900€ 2.700
Area Tecnico-scientifica€ 3.700€ 2.900€ 2.600
Area Umanistico-Sociale€ 3.200€ 2.800€ 2.500

Per quanto riguarda invece i corsi post-laurea:

NordCentroSud e Isole
Corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello.
€ 3.900

€ 3.100

€ 2.900
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