La verifica preventiva dell’Agenzia delle Entrate sul modello 730

da | 21 Set 2021 | Fiscale

La grande comodità del presentare il Modello 730 rispetto al Modello Reddito, è la possibilità di ricevere la liquidazione in busta paga o nella pensione.
Il rimborso avviene con le prime competenze utili, a partire dal mese di luglio (agosto per i pensionati).

Non hai trovato il rimborso nello stipendio di luglio?
motivi posso essere diversi:
Variazione del sostituto d’imposta (datore di lavoro) dal momento della compilazione del 730 al periodo della liquidazione (il nuovo sostituto non subentra in automatico nei conguagli ma bisogna presentare un 730 integrativo);
Presentazione del modello 730 in una data per cui il datore di lavoro non riesce a liquidarlo a luglio (lo farà ad agosto o settembre).
-Non ultimo l’intervento dell’Agenzia delle Entrate.

rimborsi che risultano dal modello 730, infatti, possono essere oggetto di controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Questo può avvenire a prescindere che la dichiarazione venga presentata direttamente dal contribuente (attraverso il portale dell’Agenzia) oppure tramite un CAF o un professionista abilitato.

Nel caso in cui il contribuente presenti il 730 in autonomia, l’amministrazione finanziaria provvederà ad avvisarlo direttamente e, se richiesto, sarà a suo carico presentare la documentazione per il controllo.
Se il contribuente si rivolge ad un CAF, l’Agenzia delle Entrate informerà il CAF del controllo, il quale si interfaccerà con la stessa per conto del proprio cliente, fornendo gli eventuali documenti richiesti per i controlli preventivi.

Per la liquidazione, però, il rapporto intercorrerà solo tra contribuente e Agenzia delle Entrate che, fatti gli eventuali controlli, provvederà ad erogare il rimborso direttamente al contribuente.

Quali sono le circostanze per le quali possono verificarsi i controlli?

  • la dichiarazione presenta elementi di incoerenza rispetto a criteri fissati
  • il rimborso è di importo superiore a € 4.000


Quali sono gli elementi di incoerenza  che possono comportare un rischio di blocco del rimborso fiscale?

  • uno scostamento per importi significativi dai dati indicati nei modelli di versamento (F24), nelle CU e nelle dichiarazioni dell’anno precedente
  • la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle CU (esempio: spese mediche molto più alte di quelle comunicate dagli enti per la predisposizione della dichiarazione precompilata)
  • la presenza di situazioni di rischio individuate rispetto alle irregolarità emerse negli anni passati


Entro quando vengono effettuati i controlli?
I controlli possono essere effettuati entro quattro mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione (fissata al 30.09.2021) ovvero quattro mesi dalla data di trasmissione della dichiarazione se successiva. 
Sarà soltanto dopo l’eventuale avvenuta verifica che l’Agenzia delle Entrate disporrà il rimborso fiscale spettante al contribuente.
L’erogazione avverrà comunque entro un massimo di sei mesi successivi alla scadenza del 30 settembre 2021.

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