Prima casa: paletti ISEE più larghi sul bonus famiglie

da | 30 Gen 2024 | Fiscale, Primo Piano

La super-garanzia di Stato sul mutuo rimane (ISEE permettendo), ma scompaiono le agevolazioni fiscali annesse alla compravendita dell’abitazione. Per le giovani coppie under 36, il pacchetto di bonus prima casa è uscito abbastanza ridimensionato dalla manovra 2024, monco in pratica di tutta quella parte che fino all’anno scorso garantiva una serie di vantaggi tributari direzionati da un lato sulle imposte applicate hic-et-nunc all’acquisto, e dall’altra sull’opportunità di “giocarsi” a posteriori nella dichiarazione un bel credito d’imposta – pari all’IVA pagata – in diminuzione dell’IRPEF. Il ruolo dell’ISEE rimane comunque intatto nella struttura regolamentare alla base del bonus, anzi perfino potenziato visto che, come vedremo, la manovra ha allargato la platea delle cosiddette “categorie prioritarie” cui appunto l’agevolazione è destinata.

Bonus prima casa under 36: chi può chiederlo nel 2024

Inquadriamo allora il discorso: Dal maggio 2021 è stata introdotta, per alcune “categorie prioritarie” in possesso di determinati requisiti economici e anagrafici, la possibilità di usufruire della massima garanzia statale, pari all’80% rispetto alla quota ordinaria del 50%, attingendo dal Fondo pubblico per la prima casa. Tali categorie si identificano nelle giovani coppie, nei nuclei familiari mono-genitoriali con figli minori, nei conduttori di alloggi IACP e nei giovani di età inferiore ai 36 anni, in possesso di un ISEE non superiore a 40.000 euro annui, che richiedano un mutuo superiore all’80% dell’immobile (oneri accessori compresi). Quindi in buona sostanza per questi soggetti il Fondo statale si esporrebbe fino all’80% del mutuo, stanti ovviamente i requisiti indicati.

Bonus prima casa under 36: che requisiti ISEE occorrono

Ora, la base che abbiamo descritto, dopo le modifiche apportate dalla manovra 2024, resta non solo invariata ma addirittura potenziata, perché alle categorie destinatarie del beneficio sono stati aggiunti, a partire dal 1° gennaio, anche i nuclei cosiddetti “fragili”, vale a dire le famiglie con:

  • tre figli di età inferiore a 21 anni + ISEE non superiore a 40.000 euro annui;
  • quattro figli di età inferiore a 21 anni + ISEE non superiore a 45.000 euro annui;
  • cinque o più figli di età inferiore a 21 anni + ISEE non superiore a 50.000 euro annui.

Oltretutto, se per la prima tipologia di nucleo la garanzia del Fondo resta fissa all’80% della quota capitale (come per le altre “categorie prioritarie”), per la seconda e la terza tipologia viene ulteriormente elevata all’85 e 90 per cento.

Bonus prima casa under 36: tolte le agevolazioni fiscali

Fin qui abbiamo illustrato gli aspetti su cui la manovra ha inciso in senso positivo, ampliando la platea della super-garanzia. Il comparto invece che è stato completamente cancellato, è quello delle agevolazioni fiscali speciali annesse all’acquisto dell’immobile prima casa (già sorretto dalla garanzia), non più applicabili dopo il 31.12.23. Col nuovo anno, quindi, gli acquirenti di prime case coi requisiti in regola per accedere al Fondo sui mutui con coperture dall’80 al 90 per cento, non potranno più aggiungere al beneficio finanziario anche quello fiscale che fino al 2023 ha previsto:

  • l’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e castale;
  • la riduzione del 50% sugli onorari notarili;
  • il credito d’imposta (sugli atti soggetti ad IVA) pari all’IVA corrisposta, credito che poi poteva essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, ovvero poteva essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto.
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